Mille arti in Sicilia: Il teatro greco di Siracusa

Scopri la storia del teatro greco di Siracusa: il più antico della Sicilia e di tutto l’Occidente!

Siracusa, perla della Sicilia orientale, celebre per il suo patrimonio archeologico e la sua bellezza barocca, rimane un’irresistibile meta turistica, testimone di secoli di civiltà e cultura mediterranea.
Fondata nel 734 a.C. dai Corinzi, fu uno dei principali centri della Magna Grecia, rinomata per la sua potenza politica e culturale.
La città è inoltre nota per i suoi straordinari resti archeologici, tra cui lo splendido teatro greco che è uno tra i più significativi al mondo non solo per la sua grandezza ma anche per il ruolo che ha giocato nella storia e nella cultura dell’intera regione.

Arte drammatica in Sicilia - Il teatro greco di Siracusa

Arte teatrale greca: le origini

Ma perché ad un certo punto della storia in molte società gli umani hanno sentito il bisogno di inventare il teatro?
C’è un forte legame fra le origini del teatro e i rituali religiosi, che portano a dei momenti fortemente teatralizzati: questo avviene nella Grecia arcaica e classica, dove i culti rituali sono legati al dio Dioniso, dio dell’ebbrezza, del vino, ma soprattutto dio del teatro.
Per questo, nei teatri di età ellenistica (323 a.C. – 31 a.C.), è sempre presente un’ara, chiamata “thymèle”, collocata al centro dell’orchestra per ospitare sacrifici e rituali per Dioniso.
Nell’epoca successiva, da una dimensione rituale si passa a una cerimonia che diventa sempre più svincolata da legami diretti con il dio e si trasforma in una rappresentazione teatrale carica di un significato di valori morali e con una funzione educativa valida per tutta la società della polis.

Il fatto di essere uno spettacolo collettivo, pensato per tutta la popolazione, fa sì che si imponga come prioritaria la scelta di un luogo teatrale adatto; la rappresentazione avviene quindi in un luogo collocato nei pressi delle acropoli, sul pendio di una collina e utilizza quindi come spazio per il pubblico un declivio naturale che garantiva la vicinanza ai luoghi sacri.

Il teatro di Siracusa: un patrimonio artistico millenario

Costruito nel V secolo a.C. su progetto dell’architetto Damocopos, detto anche Myrilla per aver fatto versare “myroi” (cioè unguenti) all’inaugurazione dello stesso, il teatro greco di Siracusa è situato sul pendio meridionale del colle Temenite.
Con una cavea larga circa 138 metri, è uno dei più grandi teatri greci mai costruiti.
La sua posizione strategica, che offre una vista spettacolare sul porto e sull’intera città, era perfetta non solo per le rappresentazioni teatrali ma anche per le assemblee pubbliche e le cerimonie religiose.
È, in assoluto, da considerarsi il teatro più antico dell’intero Occidente.

Struttura e architettura del teatro di Siracusa

La cavea, suddivisa in nove settori da otto scale, poteva ospitare fino a 15.000 spettatori. Le file di sedili erano scavate direttamente nella roccia calcarea, una caratteristica comune dei teatri greci che conferiva stabilità e un’acustica eccellente. Al centro della cavea si trovava il “diazoma“, un corridoio orizzontale che divideva i settori superiori da quelli inferiori, facilitando l’accesso degli spettatori.
Il teatro disponeva di un’ampia “orchestra”, spazio semicircolare dove si esibivano cori e danzatori, e di una “scena”, un edificio sullo sfondo dove gli attori potevano cambiarsi e conservare gli oggetti di scena.
La scena era spesso decorata con colonne e altre strutture architettoniche che fungevano da fondale per le rappresentazioni.

Il teatro di Siracusa: funzioni e utilizzo

Come dicevamo, oltre alle rappresentazioni teatrali, il teatro di Siracusa ospitava eventi pubblici come assemblee cittadine e celebrazioni religiose.
Secondo la tradizione greca, l’attività teatrale, considerata un’istituzione sociale, era accessibile a tutti i cittadini, inclusi i meno abbienti, grazie al “Teorico” ossia un fondo in denaro appositamente creato per sostenere tali iniziative e garantire un accesso che fosse veramente democratico.
La città di Siracusa, sotto la guida di tiranni come “Ierone I” e “Dionisio il Vecchio”, divenne un importante centro culturale, attirando poeti, filosofi e artisti da tutto il mondo greco.
Qui nel 470 a.C. fu messa in scena la tragedia di Eschilo “Le Etnee“, scritta per commemorare la rifondazione di Catania con il nome di “Aitna” o, non è chiarissimo, di un altro centro chiamato Aitna, dove gli esuli catanesi trovarono rifugio dopo la distruzione di Katane ad opera di “Gerone I”.
Ma l’arte di Eschilo ebbe ancora ospitalità qui a Siracusa: anche “I Persiani“, tragedia precedentemente rappresentata ad Atene nel 472 a.C., venne portata in scena in questo splendido teatro greco.

 Scavi e restauri del teatro

Il teatro greco di Siracusa ha subito diversi interventi di restauro nel corso dei secoli.
Gli scavi archeologici iniziati nel XVIII secolo hanno riportato alla luce gran parte della struttura originale, rivelando dettagli architettonici e sculture che ancora oggi possiamo ammirare.
Si è ipotizzato che nel periodo della sua inaugurazione (V secolo a.C.), il teatro non avesse ancora assunto la forma semicircolare, la quale diventò comune alla fine del IV secolo a.C. e nel corso del III secolo a.C., ma che potesse essere composto da gradinate rettilinee disposte in forma trapezoidale.
Il teatro ha inoltre subito un intervento di ristrutturazione nel III secolo a.C., assumendo la forma che ancora oggi possiamo ammirare. Come tipico delle strutture teatrali greche, anche a Siracusa si cercò di valorizzare la visione panoramica, consentendo agli spettatori di godere della vista dell’arco del porto e dell’isola di Ortigia, nonostante la scena probabilmente limitasse in parte questa visuale.
E’ una tesi da più parti acclarata che nel primo periodo dell’età augustea, furono apportate ulteriori e significative modifiche: la cavea venne trasformata in forma semicircolare, in linea con i teatri romani, anziché mantenere la forma a ferro di cavallo tipica dei teatri greci. Fu anche scavata una nuova fossa per il sipario, con una camera di manovra dedicata…. Quanto erano “avanti” questi greci!

Durante il tardo periodo dell’impero romano, ulteriori modifiche furono apportate per adattare l’orchestra a spettacoli acquatici e la scena fu probabilmente spostata all’indietro. Non ci sono invece prove di adattamenti per ospitare combattimenti tra gladiatori o spettacoli con animali, che probabilmente continuarono ad essere tenuti nell’anfiteatro, presente a Siracusa fin dall’epoca augustea.
Dopo essere rimasto in stato di abbandono per molti secoli, il teatro di Siracusa subì un processo di progressiva depredazione dagli inizi del XVI secolo d.C. per opera dell’imperatore Carlo V che fece usare i blocchi di pietra per erigere le nuove fortificazioni intorno all’Isola di Ortigia.
Nella seconda metà del Cinquecento, Pietro Gaetani, marchese di Sortino, finanziò il restauro dell’antico acquedotto che forniva acqua alla sommità del teatro; questo favorì l’insediamento di vari mulini installati sulla cavea, uno dei quali è visibile ancora oggi ed è conosciuto come la “casetta dei mugnai“.

Dal 1914, l’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) avviò le sue annuali rappresentazioni di opere greche presso l’antico teatro.
La prima opera ad essere rappresentata fu “Agamennone” di Eschilo.

Dopo una pausa causata dalla prima guerra mondiale, le rappresentazioni classiche sono riprese nel 1921 con le “Coefore” di Eschilo.

Il sito è dal 2010 parte del parco archeologico della Neapolis, un’area che comprende anche altri importanti monumenti della Siracusa antica.

Occasionalmente, il teatro ha ospitato eventi straordinari, tra cui i concerti di Lucio Dalla e Gianni Morandi, che il 2 ottobre 1988 hanno concluso il loro tour a Siracusa, in diretta sulla principale emittente TV nazionale.
Sono tanti gli artisti che hanno calcato questo storico palco, nel 2002, lo spettacolo comico di Fiorello ha trovato casa qui così come i concerti di Claudio Baglioni, Elisa e Gianna Nannini nel 2022.

Il teatro oggi

Oggi, il teatro di Siracusa continua a vivere come luogo di cultura e spettacolo.
Ogni anno, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico organizza una stagione teatrale che vede la messa in scena di tragedie e commedie classiche, perpetuando una tradizione che risale a più di duemila anni fa.
Questi spettacoli, che attraggono visitatori da tutto il mondo, offrono un’opportunità unica di vivere l’emozione del teatro antico in un contesto straordinariamente autentico.
Oltre a vivere il teatro durante gli spettacoli, è anche possibile visitarlo acquistando il biglietto per la visita del parco archeologico.

Arte super contemporanea: la stagione teatrale 2024
Il calendario del teatro di Siracusa di quest’anno per le opere classiche prevede la messa in scena di:
– “Fedra Ippolito portatore di Corona” – tragedia di Euripide (dal 21/05/2024 al 28/06/2024);
– “Aiace” – tragedia di Sofocle (dal 22/05/2024 al 07/06/2024);
– “Miles Gloriosus” – commedia di Plauto (dal 13/06/2024 al 29/06/2024).

Assistete a una delle rappresentazioni classiche organizzate dall’INDA e lasciatevi catturare dall’intensità delle tragedie di Eschilo o dalla vivacità delle commedie di Plauto; ogni spettacolo vi offrirà non solo un intrattenimento di altissimo livello, ma un vero e proprio viaggio nell’anima e nell’arte della cultura greca!
Per coloro che amano la musica e le arti performative, il teatro Greco ospita anche concerti e spettacoli unici, creando un connubio perfetto tra arte antica e modernità, come lo “Horai le quattro stagioni”, spettacolo di Giuliano Peparini, con musiche di Antonio Vivaldi e Domenico Scarlatti e lo spettacolo di balletto “Roberto Bolle and friends”.
Consultate il sito del teatro greco di Siracusa  per informazioni sugli spettacoli e prenotazioni.
Il teatro greco di Siracusa, testimone di oltre due millenni di storia e cultura, continua a brillare come gioiello dell’antichità nel cuore della Sicilia. Non perdete l’occasione di visitare uno dei teatri più antichi e suggestivi del mondo, dove potrete immergervi nell’emozione del teatro antico e lasciarvi affascinare da un’arte e da una bellezza senza tempo!

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