Murales naturalistici in Sicilia: tra mare, borghi e paesaggi dipinti

Nella prima parte del nostro viaggio abbiamo raccontato come la street art in Sicilia sia diventata uno strumento potente di rigenerazione urbana, educazione ambientale e identità mediterranea. In questa parte 2 torniamo sui muri dell’isola per esplorare altri murales a tema natura.

Vi siete persi la prima tappa del viaggio? Nessun problema, seguite il link e recuperate l’inizio del nostro percorso tra i murales naturalistici che stanno ridisegnando la Sicilia!

In questo articolo invece quello che troverete sarà  un itinerario ragionato – e facilmente trasformabile in viaggio on the road – per chi cerca murales naturalistici in Sicilia, tra entroterra e mare.

Centro Sicilia: acqua, volpi e uccelli che custodiscono i quartieri

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Caltagirone (CT): acqua e fiori come simboli di accoglienza

Nel quartiere Acquanova di Caltagirone, il murale Sorgente” di Ligama apre un percorso di street art che scorre dal rione verso il centro storico. L’opera raffigura una donna dai tratti mediterranei che porge acqua da un vaso verso il Maghreb: un gesto di accoglienza e, allo stesso tempo, un richiamo all’acqua come bene prezioso in un contesto climatico sempre più fragile.

 

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Poco distante, in via Paradiso, il Fiore di Fiorenza di Nettuno aggiunge una nota onirica: un grande fiore colorato che trasforma il muro in un giardino immaginario, dove la natura diventa protagonista del paesaggio urbano.

Per chi ama fotografare, questi due murales funzionano come una vera e propria porta d’ingresso alla street art naturalistica del centro Sicilia.

Calascibetta: bambine, alberi e una volpe gigante

A pochi chilometri, nel borgo di Calascibetta (EN), il progetto WOL Public Art ha trasformato via Maddalena in una piccola galleria a cielo aperto. Qui la natura è raccontata con tre immagini potenti:

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una donna che regge una campana di vetro con un fiore, metafora di una Madre Natura da proteggere ma anche liberare;

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una volpe gigantesca immersa in una natura mistica, che ricorda quanto rispetto dobbiamo all’ambiente in cui viviamo.

È un tratto di strada brevissimo, ma densissimo di significato: perfetto da inserire in un itinerario tra Enna, Calascibetta e Caltanissetta.

Arte a Caltanissetta: il cuore blu e gli uccellini della provvidenza

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Nel quartiere Provvidenza di Caltanissetta, il murale Provvidenza” di Igor Scalisi Palminteri è un grande cuore blu che pulsa sulle rovine del rione storico. Attorno, una costellazione di piccoli uccelli – ognuno con un nome come “dono”, “cura”, “cambiamento” – si prende idealmente cura del quartiere e dei suoi abitanti.

Non è un murale “naturalistico” in senso stretto, ma la presenza degli uccelli e del cuore lo rende un simbolo di ecosistema: un invito a proteggere non solo l’ambiente, ma anche i luoghi e le comunità che li abitano.

Murales sul mare: Poseidone e polpi siciliani

Catania e San Giovanni Li Cuti: il dio del mare all’ingresso del borgo

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All’ingresso del borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti, a Catania, un muro lungo oltre trenta metri è diventato la tela per Poseidon” di Ligama. Il murale raffigura il dio del mare e dei terremoti, reinterpretato a partire da una scultura di Antoine Coysevox: un gigante grigio, scolpito nella pittura, che emerge da un fondale scuro affacciato direttamente sul mare etneo. 

Qui la street art dialoga con il paesaggio costiero: il murale è tappa perfetta da inserire in una passeggiata tra il porto, il lungomare e le spiaggette di lava nera.

Graffiti a Licata (AG): “U purpu licatisi

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Nel quartiere della Marina di Licata, tra vicoli mediterranei e odore di salsedine, spicca “U purpu licatisi” di Pao. L’opera raffigura un polipo stilizzato e coloratissimo, diventato simbolo del quartiere insieme ad altri murales dedicati a Rosa Balistreri e alle iconografie popolari. 

Qui la natura è un totem identitario: l’animale marino diventa metafora della forza e della testardaggine della Sicilia più autentica, che resiste al degrado e si riappropria degli spazi pubblici.

Borghi-museo: giardini dipinti, sirene e onde

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Graniti (ME): “The Tender Gardener

Nel borgo di Graniti, ai piedi dei monti Peloritani, il progetto Graniti Murales / ART Project Graniti ha portato oltre quaranta opere sulle facciate del paese. 

Tra queste spicca The Tender Gardener” di Megan Oldhues: una donna seduta tra vasi, piante e statue da giardino, avvolta da una vegetazione rigogliosa dipinta con uno stile morbido e pittorico. L’artista racconta “la coltivazione del proprio giardino” come metafora di uno spazio interiore più tenero e consapevole.

È uno dei murales naturalistici più poetici della Sicilia: perfetto per chi ama la fotografia e i racconti visuali dedicati alla cura del verde e del sé.

Acquedolci (ME): sirene, leggende marine e molecole della vita

A Acquedolci, tra i Monti Nebrodi e il mare, la street art ha ridisegnato il paese con circa trenta murales. Alcuni parlano direttamente di natura e ambiente:

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la Sirenetta” di Julieta, enorme e coloratissima, che porta nel borgo una creatura marina sospesa tra fiaba e attivismo;

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la leggenda di Cariddi interpretata da “NessuNettuno”, dove il mare e le sue creature raccontano misteri e storie sicule;

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la leggenda di Colapesce, un altra opera dell’artista “NessuNettuno”, dove il mare diventa teatro di miti e fragilità contemporanee;

 

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la Grande Onda di Kanagawa” di Adolfo Susio, omaggio al celebre capolavoro di Hokusai, reinterpretato sulle facciate del paese.

Acquedolci è una tappa ideale da inserire in un itinerario tra Nebrodi, borghi e mare, soprattutto per chi ama camminare e “cacciare” murales vicolo dopo vicolo.

Nuove narrazioni: falchi, orchidee e quattro elementiMurales naturalistici in sicilia street art sicilia arte urbana in sicilia arte contemporanea invisibile alberto ruce

Paternò (CT): “Invisibile” e il falco che ci osserva

A Paternò, l’artista Alberto Ruce ha realizzato il murale Invisibile, selezionato tra le migliori opere di street art al mondo. L’immagine mostra una donna bendata, simbolo di giustizia, guidata da un falco, emblema della natura che ci osserva dall’alto. L’artista invita a chiederci se sapremo “interpretare il volo”, cioè leggere i segnali che l’ambiente ci manda.

È un’opera potente, a cavallo tra diritti, etica e paesaggio.

Come organizzare un itinerario tra murales e natura in Sicilia

Se vuoi trasformare quest’articolo in un itinerario di viaggio (o in più contenuti per la tua pianificazione editoriale), puoi ragionare per aree:

  • centro Sicilia
    Caltagirone → Calascibetta → Caltanissetta
    perfetto per chi ama borghi, panorami interni e un turismo meno scontato;
  • costa tirrenica e Nebrodi
    Graniti → Acquedolci → (eventuale deviazione verso Messina e borghi vicini)
    ideale per chi vuole alternare mare, montagna e piccoli centri;
  • sicilia sud-occidentale
    Sciacca → Porto Empedocle → Favara → Licata
    un asse che unisce festival, parchi d’arte contemporanea e murales legati al mare;
  • sicilia nord-occidentale
    San Vito Lo Capo e dintorni, tra San Vito Urban Art e le riserve naturali dello Zingaro e di Monte Cofano.

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FAQ – Frequently Asked Questions Murales naturalistici in Sicilia

Dove vedere murales a tema natura in Sicilia?
In tutta l’isola: tra i luoghi più interessanti ci sono Caltagirone, Calascibetta, Caltanissetta, San Vito Lo Capo, Catania (San Giovanni Li Cuti), Acquedolci, Graniti, Sciacca, Porto Empedocle e Licata;

Quali borghi siciliani sono veri e propri musei a cielo aperto?
Graniti, Acquedolci, il quartiere San Leonardo di Sciacca e il borgo di Cannistrà (citato nella prima parte del nostro viaggio) sono esempi di piccoli centri in cui i murales hanno trasformato il tessuto urbano;

Serve un tour organizzato per visitarli?
Non necessariamente: molti murales sono accessibili liberamente. Alcune Pro Loco e associazioni mettono a disposizione mappe e percorsi, come ad Acquedolci, dove è disponibile una mappa con tutti i muri da vedere;

Quanto costa un murales a tema natura?
Il costo dipende dalle dimensione e la complessità del murales. Maggiori dettagli li puoi trovare nel link della nostra pagina dedicata a murales su commissione.

I murales naturalistici in Sicilia raccontano un’isola che usa l’arte urbana per parlare di mare, monti, biodiversità e cambiamento climatico. Ogni opera è un frammento di un ecosistema più grande: quello di comunità che scelgono di dipingere il proprio rapporto con il territorio, invece di darlo per scontato.

Se nella Parte 1 abbiamo visto come la street art possa rigenerare quartieri e coscienze, in questa Parte 2 emerge con forza un’altra verità:
la natura siciliana non è solo sfondo, ma personaggio principale, dipinto sui muri e custodito dalle comunità che li abitano.

 Nessun problema, di seguito il link per murales a tema natura per continuare il viaggio tra murales, vicoli e natura che raccontano la Sicilia.

Street art in Sicilia: natura, comunità e rigenerazione urbana

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La street art in Sicilia è una rivoluzione silenziosa che ha trasformato muri anonimi in manifesti di bellezza e senso civico. Negli ultimi quindici anni, l’arte urbana è passata da fenomeno marginale a movimento riconosciuto e sostenuto dalle istituzioni, capace di intrecciare estetica, identità mediterranea e consapevolezza ambientale.

Oggi la Sicilia è fra i territori più vitali d’Italia per la qualità e la densità dei progetti urbani, con opere che celebrano la biodiversità, riflettono sul cambiamento climatico e ricuciono il rapporto tra persone e luoghi. Visitare questi murales significa partecipare a un racconto collettivo: una narrazione fatta di natura, comunità e rinascita.

Musei a cielo aperto in Sicilia

L’isola ha sviluppato un linguaggio visivo riconoscibile, in cui la natura non è semplice sfondo, ma protagonista. Dalla costa alle aree interne, l’elemento naturale diventa materia narrativa: flora, fauna, acqua, vento, luce mediterranea. È un’iconografia che dialoga con i temi contemporanei – emergenza climatica, dispersione urbana, spopolamento – e li traduce in immagini potenti, capaci di parlare a tutti: residenti, scuole, viaggiatori; questa maturità si vede nella diffusione di progetti strutturati, nel coinvolgimento di comunità e scuole, nella cura curatoriale, nella manutenzione e nella crescente attenzione alla sostenibilità dei materiali. La street art non è più un episodio isolato: è un ecosistema culturale.

Street artist e opere che definiscono la scena

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L’artista palermitano Igor Scalisi Palminteri ha costruito un immaginario fortemente etico e ambientale. Il “Trittico della speranza” a Monreale è una meditazione sulla distruzione degli incendi e sul cambiamento climatico: l’umano scompare, resta una natura ferita che tuttavia custodisce una promessa di rigenerazione.

 

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Con “Don’t worry”, realizzato da Igor Scalisi e Chekos a Palermo, immortala un’orsa polare e il suo cucciolo abbracciati a un falso iceberg che, a uno sguardo più attento, è una bottiglia di plastica.

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Nel quartiere Falsomiele di Palermo, “Habitat” di Andrea Buglisi copre oltre 500 metri quadri ed è un paesaggio fluviale visionario, centrato sulla figura di un martin pescatore contornato da aironi, rane, ninfee, anguille. L’opera costruisce un “corridoio immaginario” che ricollega il quartiere al fiume Oreto,

 

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Tra le ricerche più originali spicca quella del ventinovenne Mikhail Albano, che sperimenta una “film art” con pellicole trasparenti biodegradabili derivate dal mais e colori ecosostenibili. l’opera dedicata all’elefante liotru a Catania, realizzata con 2.850 tappi dipinti: un’installazione che rende tangibile il ciclo del rifiuto e il potenziale della trasformazione.

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Con “Transumanze”, progetto creato con la videomaker Carla Costanza, Alberto Ruce attraversa i borghi dell’isola (San Marco D’alunzio nella foto) raccontando micro-migrazioni e abbandono.

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“FestiWall” di Ragusa “The gardener”: un gigante che pota aranci vicino a un fico d’India. L’immagine, ispirata dal mercato rionale, è un omaggio al lavoro quotidiano e all’intreccio tra uomo e paesaggio mediterraneo. Un’icona di cura, equilibrio, responsabilità.

 

Itinerari per scoprire la street art a tema natura

Palermo, Catania e borghi: il cuore verde dell’arte urbana

Palermo è una mappa di percorsi urbani in cui natura e impegno sociale si fondono. A Falsomiele, “Habitat” di Buglisi è tappa imprescindibile per comprendere come un murale possa rigenerare un intero contesto. “Don’t worry” di Scalisi Palminteri è al centro di una narrazione civica sui cambiamenti climatici, sull’educazione ambientale rivolta ai più piccoli, sull’urgenza di scelte collettive. Catania è decorata dalle opere di Mikhail Albano che grazie alla sua innovativa arte sta generando bellezza per le strade della città. I borghi invece restano in vita grazie alle opere di Alberto Ruce che ci ricordano quelle che sono le nostre origini, attraverso murales in dissolvenza sui muri dei piccoli centri abitati.

Ragusa e le Madonie: festival e costellazioni di borghi

Ragusa, grazie al “FestiWall”, è diventata un polo europeo dell’arte urbana, con interventi disseminati tra centro e periferia che compongono un percorso permanente. Qui si percepisce la dimensione curatoriale dei festival: la scelta dei luoghi, il dialogo con la cittadinanza, la stratificazione nel tempo. Nelle Madonie, il progetto “I-Art Madonie” ha portato 50 murales in 18 comuni, unendo patrimonio naturale e culturale in una rete diffusa che invita al turismo lento, alle soste lunghe, all’incontro.

 

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Arte, educazione e impatto sociale

La street art naturalistica in Sicilia non si limita a “decorare”: educa. Laboratori con scuole e associazioni, cantieri aperti, talk con artisti trasformano i muri in aule pubbliche. Opere come “Don’t worry” hanno coinvolto bambini e studenti in percorsi di sensibilizzazione sulla plastica, sulla tutela del mare, sull’urgenza del clima. L’immediatezza dell’immagine apre conversazioni complesse con un linguaggio accessibile, capace di emozionare senza semplificare.

L’impatto è anche urbano. Interventi mirati ridefiniscono la percezione dei quartieri, attivano nuove economie di prossimità, attraggono visitatori. Falsomiele a Palermo ne è esempio: “Habitat” ha catalizzato attenzione e flussi, connettendo il quartiere al fiume Oreto non solo sul piano simbolico. Festival e progetti consolidati generano micro-filiera: guide, art-walking, artigianato locale, strutture ricettive che costruiscono offerte tematiche.

 

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Arte per la comunità al centro: un metodo che funziona

Dove la street art funziona, c’è una regia condivisa. A Graniti, il progetto ha messo in dialogo artisti internazionali e residenti, favorendo scambi culturali e un senso di appartenenza rinnovato. A Ragusa, la cittadinanza ha contribuito a mappare i luoghi da trasformare, garantendo un radicamento che supera l’evento. Nei borghi, come nelle periferie, la partecipazione è la vera infrastruttura: senza comunità non c’è manutenzione, né continuità.

Per chi progetta, tre leve sono decisive: ascolto dei territori, sostenibilità dei materiali e cura del post-progetto (manutenzione, didattica, narrazione). Per chi visita, la responsabilità è altrettanto chiara: rispettare i luoghi, sostenere economie locali, documentare con attenzione.

FAQ – Frequently Asked Questions sulla Street Art in Sicilia

Cosa si intende per cura curatoriale di un opera di arte murale?
Gestione dell’opera: scelta del luogo, materiali, manutenzione e dialogo con la comunità.

Come si usano materiali sostenibili nella urban art?
Vernici naturali, pellicole biodegradabili e oggetti riciclati per ridurre l’impatto ambientale.

Come la street art educa e sensibilizza sull’ambiente?
Murales coinvolgono bambini e adulti, trasmettendo messaggi su plastica, mare e cambiamenti climatici.

Quali tecniche innovative usano gli street artist?
Film art, installazioni riciclate e micro-video rendono i murales interattivi e sostenibili.

Come la graffiti art valorizza il patrimonio culturale e naturale?
Murales raccontano paesaggi, flora e fauna, ricordando tradizioni e invitando al rispetto dell’ambiente.

L’anima artistica dell’isola, oggi

I murales a tema natura in Sicilia sono testimonianza di come l’arte urbana possa sensibilizzare, rigenerare e unire. Ogni opera è un atto di cura: verso il paesaggio, verso la memoria dei luoghi, verso le generazioni che verranno. Visitare questi percorsi significa sostenere un movimento che celebra l’identità mediterranea e promuove la salvaguardia del territorio.

L’invito è esplorare, con rispetto e curiosità, sapendo che l’anima verde dell’isola non è un’astrazione: è un patrimonio condiviso, dipinto sui muri e custodito nelle comunità. Se volete scoprire anche altre opere di street art sui murales di Palermo e vicoli che raccontano la Sicilia, segui il link del nostro articolo sulla pagina di Sicily&Sicilians.