Murales ad Agrigento e provincia: i colori della street art siciliana

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I murales in Sicilia stanno ridisegnando il volto dei centri storici, trasformando vicoletti e facciate di palazzi in veri e propri musei all’aperto. Dalla costa all’entroterra, la provincia di Agrigento ha abbracciato la street art come strumento di rigenerazione urbana, identità e rinascita culturale.

Preparatevi a scoprire Agrigento e provincia all’insegna della street art, dove l’arte urbana non è solo decorazione ma manifesto di una Sicilia che sa guardarsi dentro e reinventarsi. Partiamo per questo viaggio tra colori, significati e creatività dipinte sui muri!

 

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La Street Art di Agrigento che riaccende il centro storico

La Capitale della Cultura 2025 ha un vastissimo patrimonio culturale da offrire: non parliamo soltanto della Valle dei Templi, ma anche del centro storico. Qui i colori hanno invaso muri, saracinesche e scalinate, trasformando gli angoli di città in gallerie a cielo aperto.

Ci troviamo nella Via dell’Arte, un progetto di riqualificazione urbana nato grazie all’Associazione Culturart, che ha deciso di restituire vita agli spazi abbandonati attraverso murales, installazioni e opere di street art. Il risultato? Un museo urbano che si snoda tra vicoli e gradinate, dove l’arte non aspetta che si entri in una galleria, ma viene incontro al pubblico.

Il cuore di questo percorso è “via Neve”, una stradina che parte da via Atenea, vicino alla Chiesa di San Lorenzo al Purgatorio. Qui saracinesche, muri e scale sono diventati tele: opere colorate che ridisegnano il volto del quartiere e raccontano storie di identità, creatività e rinascita. 

Il punto più iconico è la Scalinata degli Artisti, alla fine di via Atenea. Gradino dopo gradino, è un’esplosione di colori che d’estate si anima con eventi artistici, musica e incontri. Un luogo dove fermarsi, respirare e capire che Agrigento sa reinventarsi continuamente. 

 

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Murales a Favara: il Farm Cultural Park, dove l’Arte rinasce tra i vicoli

Se c’è un luogo in Sicilia che ha riscritto le regole della rigenerazione urbana, è il Farm Cultural Park di Favara. Qui, nel cuore di un antico borgo arabo, l’arte contemporanea ha trovato casa trasformando vicoli e cortili in un museo all’aperto che attira visitatori da tutto il mondo.

Il centro nevralgico è il “cortile Bentivegna”, dove murales, installazioni e opere d’arte dialogano con l’architettura storica creando un contrasto potente: il passato che incontra il presente, la tradizione che abbraccia l’innovazione. Non è solo street art – è un progetto culturale che ha ridato identità e futuro a un pezzo di Sicilia.

I murales sono protagonisti assoluti di questa rivoluzione; artisti internazionali hanno lasciato il loro segno, integrando le opere nel tessuto architettonico del borgo con sensibilità e rispetto. Ma la Farm ha fatto un passo oltre: dal 2025, 27 murales sono diventati interattivi grazie al progetto MAUA (Murales in Realtà Aumentata). Basta inquadrare l’opera con uno smartphone per vederla prendere vita in versione digitale, trasformando la visita in un’esperienza immersiva che fonde arte fisica e tecnologia.

È possibile esplorare la Farm attraverso tour guidati, anche in realtà aumentata, per scoprire le storie dietro ogni opera e capire come un centro storico può rinascere attraverso la cultura. Camminare tra questi vicoli significa assistere a una trasformazione continua: Favara non è un museo statico, ma un organismo vivo che cresce, si evolve, si reinventa.

 

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Street Art a Ravanusa: “Abisso”, il murales che guarda al futuro

A poco più di 20 km dalla costa agrigentina, Ravanusa ha scelto l’arte per raccontare la sua rinascita. Accanto al museo archeologico, sugli ambienti scavati nella roccia del monte Saraceno e ai paesaggi immersi nella natura, da qualche tempo il paese vanta un’opera murale che cattura lo sguardo e invita alla riflessione: “Abisso”, realizzato dall’artista siciliano Ligama.

Il murales occupa la grande facciata di un edificio popolare, trasformata in tela grazie a un progetto dell’amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione “On-Off”, impegnata nella rigenerazione urbana attraverso l’arte contemporanea. L’opera ritrae un giovane ragazzo semidisteso, con le braccia appoggiate al suolo e lo sguardo rivolto verso il basso, nella direzione di una sorgente d’acqua. Ma ciò che cattura la sua attenzione non è il suo riflesso: è lo spettatore stesso, inglobato nell’opera attraverso il vuoto architettonico sotto la parete dipinta.

Un “Narciso moderno” che, invece di contemplare se stesso, rivolge l’attenzione agli altri. Un messaggio potente nato in un periodo di isolamento e distanziamento, quando riconnettersi con la comunità è diventato più urgente che mai. Sulla maglietta del protagonista compare la parola “sogno”, un richiamo al desiderio collettivo di vedere Ravanusa rinascere. 

“Abisso” non è solo un murales: è una dichiarazione d’intenti. Ravanusa ha scelto di valorizzare il proprio territorio partendo dalla creatività, trasformando uno spazio urbano in un punto di incontro tra arte, identità e futuro. Un invito a fermarsi, guardare e riconoscere che anche nei piccoli centri della provincia agrigentina può nascere bellezza capace di sorprendere.

Se vuoi saperne di più, non perderti la nostra flash interview all’artista siciliano, dove si parla del suo murale in Sicilia.

 

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 Il murales che celebra Andrea Camilleri, “La via verso casa”

A Porto Empedocle, la città che ha dato i natali ad Andrea Camilleri, l’arte urbana si intreccia con la memoria letteraria. In “Salita Chiesa”, una grande opera murale accoglie i visitatori e indica simbolicamente il percorso verso la casa natia dello scrittore: è “La via verso casa”, realizzata dall’artista siciliano Ligama e inaugurata nel 2020, a un anno dalla scomparsa di Camilleri.

Il murale ritrae lo scrittore affacciato a una finestra, lo sguardo rivolto verso chi passa, la mano che indica la direzione. Un gesto semplice ma carico di significato: Camilleri che accompagna idealmente chiunque voglia ripercorrere le sue origini, che invita a scoprire i luoghi che hanno ispirato Montalbano, “Vigàta” e un intero universo narrativo.

La posizione del murale non è casuale: si trova in un punto strategico che guida verso l’abitazione dove nacque lo scrittore, trasformando la salita in un vero e proprio percorso letterario. Poco distante, una scalinata completa l’omaggio presentando i titoli di 16 libri di Camilleri, gradino dopo gradino, come se ogni passo fosse un capitolo della sua storia.

La via verso casa” non è solo un tributo artistico: è un ponte tra Porto Empedocle e il mondo che Camilleri ha costruito con le parole. Un modo per dire che le sue storie sono nate qui, tra queste strade, e che continuano a vivere nel cuore della sua città. Per chi ama lo scrittore siciliano, fermarsi davanti a questo murale è quasi un atto dovuto: un saluto, un ringraziamento, un riconoscimento a chi ha reso celebre questa terra raccontandola al mondo intero.

 

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Murales a Sant’Angelo Muxaro: il borgo dei Sicani si colora di arte

Sui Monti Sicani, anche il piccolo borgo di Sant’Angelo Muxaro ha scelto l’arte urbana come strumento di rinascita. Attraverso il Sant’Angelo Re-generation Project (noto anche come “MuxArt”), il centro storico si è trasformato in un museo a cielo aperto, dove i murales dialogano con la storia millenaria del luogo e le tradizioni agro pastorali che lo caratterizzano.

Il cuore del progetto è la “Via dei Murales”, un percorso artistico che si snoda tra Via Elena e i vicoli circostanti. Qui, le facciate delle case sono diventate tele per artisti locali, siciliani e nazionali, che hanno lasciato il loro segno con opere che raccontano mito, memoria e identità. Non sono solo dipinti: sono narrazioni visive che riflettono l’anima di un territorio sospeso tra passato e presente.

I temi scelti dagli artisti attingono dalla ricchezza storica del borgo – uno dei più antichi della Sicilia, legato alla leggenda del re sicano Kokalos – e dalla sua vocazione agricola e pastorale. Ogni murale si integra nel contesto architettonico con naturalezza, creando scorci colorati che sorprendono ad ogni angolo. Passeggiare per Sant’Angelo Muxaro significa perdersi tra vicoli stretti e improvvise esplosioni di colore, dove l’arte si fonde con la pietra antica e il silenzio delle montagne.

Il progetto è in continua evoluzione: nuovi murales si aggiungono progressivamente, rendendo ogni visita diversa dalla precedente. MuxArt non è solo rigenerazione urbana, è un invito a riscoprire i borghi dell’entroterra siciliano attraverso un turismo esperienziale che mette al centro bellezza, cultura e comunità. Sant’Angelo Muxaro dimostra che anche i paesi più piccoli possono diventare destinazioni imperdibili, quando scelgono di raccontarsi con coraggio e creatività.

 

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Street art a Licata: la Marina si racconta attraverso i murales

Nel cuore dell’antico quartiere Marina di Licata, la street art ha trovato casa tra vicoli stretti e case che profumano di mare. Qui, un gruppo di giovani locali ha dato vita a un progetto artistico che ha trasformato la zona in un museo a cielo aperto, dove ogni murale racconta un pezzo di identità locale mescolando tradizione, ironia e arte contemporanea.

Tra le opere più iconiche spicca la “Madonna Matrioska”, realizzata dall’illustratrice romana Claudia Intino. Il murale raffigura una Madonna stilizzata che ricorda le tradizionali bambole russe, fondendo simboli sacri con un’iconografia pop e contemporanea. Un’opera che dialoga con la forte devozione siciliana, reinterpretandola attraverso uno sguardo fresco e inaspettato, perfettamente integrata nel contesto del quartiere.

Poco distante si trova “U Purpu licatisi” (Il polpo licatese), opera di un artista milanese che ha scelto un soggetto tanto semplice quanto carico di significato. Il polpo non è solo un omaggio al contesto marittimo della Marina: è una metafora ironica e critica del licatese che, pur vivendo in un luogo ricco di tesori – il mare, la cultura, la storia – non sempre riesce a trarne beneficio, rimanendo invischiato nelle proprie abitudini o difficoltà come un polpo tra i suoi tentacoli. Un messaggio provocatorio che invita alla riflessione, nascosto dietro l’apparente semplicità di un’immagine marina.

Questi murales, insieme ad altri sparsi per il quartiere, creano un percorso artistico che accompagna il visitatore tra passato e presente, tra devozione e autocritica, tra mare e memoria. La Marina di Licata si racconta così: con i colori della street art, con la sincerità di chi non ha paura di guardarsi allo specchio e con la bellezza di chi sa reinventarsi senza perdere la propria anima.

 

I murales della provincia di Agrigento dimostrano che la street art non è solo una tendenza estetica: è un linguaggio che parla di identità, comunità e futuro. Ogni opera è un ponte tra generazioni, un invito a non dimenticare le radici mentre si guarda avanti con coraggio.

Che siate amanti dell’arte contemporanea, curiosi viaggiatori o semplicemente alla ricerca di una Sicilia autentica e sorprendente, questi percorsi colorati meritano una visita.

Perché dietro ogni murale c’è una storia che aspetta di essere scoperta, e dietro ogni parete dipinta c’è una comunità pronta a lanciare messaggi ironici, tributi, e che inneggiano alla bellezza artistica.

La Sicilia continua a raccontarsi, un murale alla volta, città per città. Se vi sono piaciuti questi murales, non perdetevi il nostro articolo sulla street art a Palermo!

Abisso, il nuovo murales per la rinascita di Ravanusa

Cosa vedere a Ravanusa? I primi passi di un processo di valorizzazione territoriale che mira ad esaltare le sue bellezze attraverso l’arte e la cultura.

 

Facciamo un passo indietro! Ravanusa è una cittadina in provincia di Agrigento, vicinissima alle destinazioni turistiche più amate della Sicilia caratterizzate da litorali di sabbia finissima e scenari unici al mondo per patrimonio artistico e storia. Si trova a poco più di 20 km dalla costa marittima e si caratterizza da una forte vocazione nella produzione vitivinicola. Da qualche settimana, accanto al museo archeologico, agli ambienti scavati nella roccia del monte Saraceno risalenti al protostorico e ai percorsi immersi nella natura, Ravanusa vanta un’opera d’arte murale che avvolge lo spettatore e lo catapulta in una fase di rinascita.

 

 

UN TERRITORIO DA VALORIZZARE

La situazione di pandemia che stiamo vivendo, spinge molti a guardare i propri territori da una diversa prospettiva. C’è chi è stato grato di avere una casa circondata dalla natura dove poter passare il lockdown più tranquillamente, chi meno grato per averlo trascorso in un piccolo appartamento di una grande città, e chi, non avendo più un lavoro o potendo lavorare da remoto, è tornato dal Nord Italia ai luoghi di nascita, raggiungendo la propria famiglia. Proprio questa è stata la scintilla che ha portato il comune di Ravanusa a chiedersi come incentivare le persone a rimanere una volta terminato il periodo di chiusura. La risposta non è stata difficile da trovare perché era sotto gli occhi di tutti: quello che rimaneva da fare era adoperarsi per esaltare le bellezze del territorio e far riscoprire, in questo modo, il suo patrimonio. La prima componente riscoperta a Ravanusa è stata la creatività!

 

 

UNA NUOVA OPERA D’ARTE: IL MURALES DI LIGAMA

L’amministrazione comunale ha visto nella grande facciata di un edificio popolare della cittadina, la potenzialità di trasformarsi in una tela dove qualcuno potesse dare sfogo al proprio lato artistico. È stato così che in collaborazione all’associazione “On-Off”, che tra gli obiettivi principali si pone la rigenerazione urbana attraverso il dinamismo culturale creato dall’arte contemporanea, nasce  il murales “Abisso”. L’opera ritrae un giovane ragazzo semidisteso con le braccia appoggiate al suolo e lo sguardo rivolto verso il basso, nella direzione di una sorgente d’acqua. Ciò che cattura la sua attenzione però, non è la sua immagine riflessa, bensì lo spettatore posto nel vuoto architettonico al di sotto della parete dipinta che viene inglobato nell’opera. Il ragazzo dipinto è un moderno Narciso, che in un periodo di isolamento e distanziamento come quello che ci ha travolti, è più affascinato dal rivolgere la propria attenzione agli altri piuttosto che a se stesso. Nell’opera murale riecheggiano, però, anche altri significati simbolici tra cui la parola “sogno” che traspare scritta sulla maglietta del soggetto protagonista, richiamando il desiderio di veder rinascere il territorio di Ravanusa, e l’acqua, che rappresenta la salvezza e un nuovo inizio.

 

LIGAMA, UN ARTISTA AL SERVIZIO DELLA SICILIA

L’autore di quest’opera maestosa e significativa è un giovane artista siciliano di grande talento, Ligama (Catania, 1986). Incuriositi dal suo stile e dalla scelta delle superfici che travolge di nuova luce attraverso la sua arte, gli abbiamo posto delle domande per farci raccontare meglio i suoi lavori e la sua esperienza a Ravanusa.

 

Come pensi i ravanusani abbiano accolto l’opera “Abisso” nel proprio territorio?

Ogni volta che realizzo un’opera l’iniziale e comprensibile scetticismo lascia giorno dopo giorno spazio allo stupore, alla curiosità, all’interpretazione fino all’interiorizzazione di quell’immagine. Dalle espressioni che trapelavano dietro le mascherine penso che anche a Ravanusa il processo sia stato analogo. 

La facciata di un edificio popolare come i ruderi delle campagne siciliane su cui troviamo molte delle tue opere, non sono superfici convenzionalmente scelte per essere trasformate in opere d’arte. In base a quali fattori selezioni gli spazi su cui dare sfogo al tuo genio creativo?

Dal 2017 ho intrapreso un viaggio attraverso la Sicilia alla ricerca di oggetti magici da trasformare per cambiare la percezione delle cose. Un viaggio di riappropriazione attraverso la pittura. Un’indagine sul mio territorio, per conoscere la storia dei luoghi e ricucire i tessuti connettivi di nuove geografie. Gli interventi pittorici segnano questo viaggio e segnalano ogni passaggio; gli oggetti ricevono nuove informazioni che interagiscono con quelle accumulate nel tempo e diventano oggetti temporali. Dando vita a un tempo nuovo. Mutabile anch’esso. Questo è il motivo per cui lavoro molto con i ruderi che sono parte integrante del paesaggio siciliano. Sono stati case, magazzini, stalle, rifugi o ripari. Testimoniano una civiltà perduta ed esistono nella memoria della collettività solo nello stato di abbandono in cui li ho conosciuti. Uno stato di eternità apparente che sospetto non possiedano. È solo una sensazione di chi guarda. Questi oggetti, che mi sono stati consegnati erroneamente come eterni e immutabili, sono ora oggetto di un processo di cambiamento che ho messo in atto attraverso un’azione pittorica. Una serie d’interventi trasformativi radicali il cui scopo è renderli reali aggiornando il repertorio d’informazioni che contengono, per rinnovare le proprietà delle relazioni con il tempo e lo spazio che quel paesaggio ha stabilito consegnandosi ai ricettori visivi umani. L’intervento pittorico consiste nell’utilizzare codici colore elaborati in co-creazione con un algoritmo di intelligenza artificiale che traduce dati scientifici di sequenze sonore raccolti ed elabora una nuova teoria del colore. “Uncommissioned Landscape Manipulation” è un lavoro che vuole segnare la fine di un tempo percepito inesatto rimettendo in relazione gli elementi che lo compongono per provare a manipolare la durabilità del reale e osservare il frutto delle nuove relazioni che essi stabiliranno con gli uomini.

 

Il murales “Abisso” è il primo tassello per valorizzare e arricchire con nuovi stimoli il comune di Ravanusa dove l’arte e la creatività sono state le prive leve utilizzate per innescare un processo di rinascita. L’opera muraria si fa spazio tra le ricchezze della cittadina facendole risplendere attraverso una nuova luce che possa far comprendere a tutti le potenzialità di un territorio in continuo miglioramento. Cosa vedere a Ravanusa? Inseritela tra le tappe del vostro prossimo itinerario nella provincia di Agrigento; siamo certi che con l’arte e la cultura di quel territorio rimarrete veramente sorpresi!